Avete un’attività e in brevi periodi durante l’anno avete bisogno di personale in più, ma non potete permettervi di assumerlo a tutti gli effetti? I voucher Inps sono la soluzione ideale.
Questa situazione capita spesso nel mondo del lavoro, soprattutto al giorno d’oggi.
Supponiamo che siate titolare di un’attività come un bar o un ristorante e vi capiti di avere il locale pieno una volta ogni tanto, magari durante i weekend, tanto da non riusciate a gestire la mole di lavoro con i vostri normali dipendenti.
Una mano o due in più sarebbero l’ideale, ma per qualche giorno l’anno sarebbe impossibile assumere una persona regolarmente con i classici contratti lavorativi.
Il rischio, quindi, è quello di prendere la cosa con leggerezza e di chiedere ad amici o famigliari di fare qualche extra nel vostro locale, solo quando ne avete bisogno, e pagarli direttamente i contanti a fine giornata. Questo però è lavoro nero e si potrebbe finire in grossi guai.
I buoni lavoro, o voucher Inps, sono metodi di pagamento per lavori saltuari, discontinui e prestazioni lavorative accessorie. Non sono, quindi, regolamentati con i classici contratti e servono proprio a rendere regolari queste prestazioni lavorative che spesso alimentano il lavoro nero.
Se i voucher Inps fanno al caso vostro, continuate a leggere per scoprire cosa sono e come funzionano.
Indice Articolo
Cosa sono i voucher Inps?
I buoni lavoro servono a pagare prestazioni lavorative accessorie secondo quanto specificato dall’Inps: “”Per prestazioni di lavoro accessorio s’intendono attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7 mila euro (che a lordo corrispondono a 9.333 euro) nel corso di un anno civile, cioè dal 1° gennaio al 31 dicembre”.
Chi può usufruire dei voucher Inps?
Secondo la circolare 49 del marzo 2013: “Il lavoro occasionale accessorio può essere svolto per ogni tipo di attività e da qualsiasi soggetto (disoccupato, inoccupato, lavoratore autonomo o subordinato, full-time o part-time, pensionato, studente, percettore di prestazioni a sostegno del reddito), ovviamente nei limiti del compenso economico previsto”.
In parole povere i voucher sono compatibili con qualsiasi tipo di prestazione e possono essere rilasciati a qualsiasi tipo di lavoratore. L’importante è che non si superino i €7000 netti all’anno (€9333 lordi).
È fondamentale, però, specificare che vi è un altro limite: non si possono, infatti, percepire più di €2000 netti all’anno (€2693 lordi) da un singolo committente.
Infine, il committente non può essere il datore di lavoro con il quale si ha un regolare e classico contratto lavorativo.
Come acquistare e come riscuotere i voucher Inps
I voucher Inps sono disponibili in diversi tagli €10, €20 e €50. Il lavoratore incassa rispettivamente €7.50, €15 e €37.50 netti. Questo perché bisogna applicare le seguenti detrazioni:
- 13% contributi Inps (gestione separata);
- 7% assicurazione INAIL (comprende il tragitto casa-lavoro e lavoro-casa);
- 5% gestione servizio Inps.
Questi buoni vengono comprati dal datore di lavoro e consegnati al lavoratore che deve riscuoterli con le seguenti modalità:
- se i buoni sono stati acquistati presso l’Inps, possono essere incassati negli uffici di Poste Italiane entro 24 mesi dal giorno dell’emissione;
- quelli acquistati dai tabaccai devono essere riscossi presso il circuito dei tabaccai abilitati, entro 12 mesi dal giorno dell’emissione, e dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione lavorativa;
- i voucher comprati in banca sono riscuotibili solo all’interno del medesimo circuito bancario, entro 12 mesi dal giorno dell’emissione, e dopo almeno 24 ore dalla fine della prestazione lavorativa;
- se sono stati comprati presso gli Uffici Postali possono essere riscossi presso gli stessi, entro 24 mesi dal giorno dell’emissione, e dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione;
- infine, i voucher possono essere acquistati per via telematica sul sito dell’Inps e possono essere riscossi sulla InpsCard intestata al lavoratore (se posseduta ed attiva), oppure tramite bonifico domiciliato riscuotibile presso gli Uffici Postali.
Solo e soltanto il lavoratore in questione può incassare i buoni, quindi non è possibile delegare un’altra persona. Per incassare i buoni è necessario presentare la Carta d’Identità e il Codice Fiscale. Inoltre, sul retro del voucher Inps deve essere riportata la partita Iva del datore e il Codice Fiscale del lavoratore.
L’incasso è esentasse e non va indicato nella dichiarazione dei redditi, non incide sullo status di disoccupato o inoccupato, è compatibile coi versamenti volontari, è cumulabile con altri trattamenti pensionistici.
Comunicare la data di inizio e fine lavoro
È fondamentale che il datore di lavoro comunichi all’Inps la data di inizio e fine lavoro prima della prestazione lavorativa. Inoltre dovrà comunicare:
- il proprio Codice Fiscale;
- la tipologia di committente/tipologia di attività;
- i dati del prestatore (nome, cognome, codice fiscale);
- il luogo di lavoro.
Per far ciò, si possono utilizzare i seguenti canali:
- Contact Center INPS-INAIL: 803164 (gratuito da rete fissa) oppure 06164164 (da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico);
- inps.it – Lavoro Accessorio;
- Andare in una sede Inps.
La mancata comunicazione all’Inps/INAIL prevede l’applicazione di una “maxisanzione”, di cui all’art. 4, comma 1, lett. a), della Legge n.183/2010, come indicato nella Circolare INPS n. 157 del 7/12/2010.
Che siate un datore di lavoro o un lavoratore saltuario, non perdetevi questa occasione che lo Stato ci ha regalato per evitare i rischi connessi al lavoro nero.