NoiPA è un portale web creato nel 2012 al fine di digitalizzare tutti i documenti della Pubblica Amministrazione. Il sito, strutturato su diversi ambiti, si compone di due macro-aree:
- una sezione pubblica a cui possono accedere tutti gli utenti, relativa a servizi giuridici ed economici;
- una sezione riservata solo ai soci della PA in possesso delle apposite credenziali di autenticazione, relativa a stipendi, presenze e assenze.
La Pubblica Amministrazione è l’insieme degli enti pubblici dello Stato, ne fanno dunque parte:
- i Ministeri e gli enti locali, come regioni, province e comuni;
- gli enti che compongono il Servizio Sanitario Nazionale;
- scuole, università ed enti di ricerca.
Queste ultime, in particolare, sono competenza del MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), istituito nel 2001 a seguito della Riforma Bassanini e responsabile dell’istruzione nelle scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private. Il Ministero è articolato in 3 dipartimenti:
- Dipartimento per il sistema educativo di Istruzione e Formazione;
- Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca;
- Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.
I dipendenti della sezione Istruzione, tra cui ad esempio gli insegnanti, possono consultare il cedolino dello stipendio direttamente sul portale NoiPA. Andiamo a scoprire come fare e quali sono le novità.
Il cedolino su NoiPA
Al fine di dematerializzare il più possibile la documentazione della Pubblica Amministrazione, sul portale NoiPA, i dipendenti pubblici e dunque quelli afferenti al Miur sezione Istruzione da qualche anno hanno la possibilità di consultare in formato elettronico tutti i propri documenti contabili, ovvero:
- cedolino di stipendio;
- CUD;
- Modello 730.
Dal portale è dunque possibile accedere online ad una serie di funzionalità e interagire direttamente con NoiPA.
Nell’area riservata sono presenti diverse funzionalità che consentono al dipendente:
- di leggere le comunicazioni da parte dell’Amministrazione,
- di variare alcune informazioni come la residenza fiscale.
- di consultare i propri documenti contabili (cedolino, CUD, 730).
Dalla home page si accede all’area riservata inserendo:
- le proprie credenziali di accesso (codice fiscale e password), attivate direttamente dagli operatori che effettuano l’immatricolazione del nuovo personale gestito dal sistema NoiPA;
- utilizzando la propria Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Cosa cambia: tutte le novità
In base al provvedimento n.7786 del 15 gennaio 2016, anche i lavoratori del pubblico impiego possono utilizzare la Certificazione Unica. Si tratta di un modulo che attesta la percezione di un reddito emesso da chi ha effettuato il pagamento e che nel caso dei redditi da lavoro dipendente sostituisce il precedente modello CUD. La Certificazione Unica si compone di:
- dati anagrafici relativi a chi ha emesso il pagamento e a chi lo ha percepito, oltre alla data ed alla firma del sostituto d’imposta;
- le somme erogate e le relative detrazioni, distinte per tipologia.
Le principali novità della CU rispetto al precedente modello riguardano:
- i destinatari: non viene infatti inviata soltanto ai lavoratori dipendenti, ma anche ai lavoratori autonomi;
- la finalità: la CU viene utilizzata dall’Agenzia delle Entrate per ottenere i dati relativi ai redditi per la compilazione del 730 precompilato disponibile al momento in via sperimentale i soli lavoratori dipendenti e per i pensionati.
È quindi possibile che una persona riceva più dichiarazioni uniche, tutte necessarie per effettuare la dichiarazione dei redditi. In caso di errori, è necessario rivolgersi a chi ha emesso il documento che deve provvedere a comunicare tempestivamente i dati corretti all’Agenzia delle Entrate.
Le novità della CU 2016 per i lavoratori pubblici sono le stesse che riguardano i lavoratori privati, ovvero:
- la possibilità di inserire il codice fiscale del coniuge, anche se non fiscalmente a carico;
- la certificazione e conguaglio degli assegni periodici corrisposti dal coniuge;
- il dettaglio degli “oneri deducibili”;
- il dettaglio delle informazioni relative al trattamento di fine rapporto e indennità equipollenti;
- dati contributivi afferenti a enti previdenziali diversi dall’INPS;
- la certificazione delle somme erogate a seguito di pignoramenti presso terzi.