Purtroppo in Italia migliaia di lavoratori si ritrovano ad avere un contratto di lavoro a tempo determinato, che spesso crea non poche difficoltà nel momento in cui ci si trova nella condizione di dover richiedere un prestito.
Banche e finanziarie infatti sono sempre restie a concedere prestiti ai dipendenti con contratto a tempo determinato, ma in alcuni può essere possibile riuscire ad ottenerlo.
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Come aumentare le possibilità di prestito
I lavoratori a tempo determinato possono infatti aumentare le proprie possibilità di riuscire ad ottenere un prestito, prestando attenzione ad alcuni aspetti fondamentali per le banche e le finanziarie.
Innanzitutto bisogna avere un contratto di lavoro di almeno 12 mesi, sotto i quali difficilmente si riuscirà ad ottenere un prestito, anche se di piccola entità.
In secondo luogo bisogna che la durata di prestito non superi quella del proprio contratto di lavoro, quindi fondamentalmente le richieste dovranno essere limitate ai piccoli prestiti.
Richiedere piccole somme di denaro in prestito, rimborsabili in uno o due anni al massimo potrebbe aumentare sensibilmente le proprie chance, soprattutto con una richiesta ben al di sotto delle proprie possibilità finanziarie.
Non bisogna dimenticare, infatti, che per convenzione gli istituti di crediti non concedono finanziamenti la cui rata superi il valore di 1/3 del proprio reddito mensile.
Garanzie alternative alla busta paga
In caso si abbia bisogno di somme maggiori rispetto a quelle richiedibili con il proprio contratto di lavoro, o se non sussistano i punti sopra descritti, è sempre possibile trovare garanzie alternative.
Per esempio la più usata è quella del garante, una persona con solide basi reddituali come una busta paga a tempo indeterminato senza altri finanziamenti in corso, la qual possa assumersi la responsabilità del rimborso del prestito in caso di problemi.
Oppure si può vincolare il TFR maturato se questo riesce a coprire la somma richiesta in prestito o dare in garanzia un bene immobile o mobile del quale si è intestatari. Qui puoi trovare maggiori info a riguardo.
Prestiti Inpdap dipendenti pubblici a tempo determinato
I dipendenti pubblici e statali a tempo determinato possono sempre richiedere i prestiti Inpdap oggi gestiti dall’Inps, se iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie.
In questo caso si possono richiedere dei piccoli prestiti fino ad un massimo di 8 mensilità, rimborsabili da 12 a 48 mesi senza la necessità di fornire alcuna motivazione.
Il tasso d’interesse è convenzionato al 4%, più uno 0,5% per le spese d’amministrazione dell’Inps ed un contributo al Fondo Rischi, dallo 0,17% all’1,20% a seconda dell’età del richiedente e della durata del prestito.
Oppure è possibile richiedere un prestito pluriennale diretto, ma in questo caso bisogna avere un contrato di almeno 36 mesi e vincolare il proprio TFR a garanzia del prestito.
Inoltre la durata del prestito non può essere superiore a quella della scadenza del proprio contratto di lavoro.
In questo caso si possono richiedere prestiti tramite la cessione del quinto, con un TAN agevolato del 3,5% più uno 0,5% per le spese d’amministrazione dell’Inps ed un’aliquota variabile per il Fondo Rischi, dallo 0,96% al 2,20% a seconda dell’età del richiedente e della durata del prestito.
Prestiti online
Un’ultima possibilità sono i prestiti online anche tra privati, attraverso le piattaforme dedicate a questo servizio.
Per questa tipologia di prestiti valgono le stesse norme valide per i prestiti tradizionali, ma è possibile trovare una maggiore elasticità d’erogazione. Ovviamente la richiesta dovrà essere in linea con le proprie possibilità economiche e reddituali.
Conclusioni
I lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato possono riuscire ad ottenere un prestito (leggi l’articolo sui Piccoli Presiti INPS ex INPDAP), purché il piano di rimborso non superi la durata del proprio contratto e sia di importo limitato.
I lavoratori a tempo determinato del settore pubblico invece possono usufruire di particolari prestiti agevolati presso l’INPS, purché iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie.
In alternativa è possibile trovare garanzie alternative come la firma di un garante, il TFR a garanzia del prestito o eventuali beni immobili e mobili da vincolare.