Non hai mai richiesto un prestito? Se è la prima volta che sei alla ricerca di un finanziamento o prestito personale è bene che tu sappia che bisogna giungere alla richiesta con le giuste informazioni al fine di non commettere degli errori che si ripercuotano sulle proprie risorse economiche.
L’obiettivo deve essere quello di essere il più possibili informati sulle possibilità e per farlo si deve studiare il settore su blog scritti da professionisti come quello di PrestitiMag.
Vediamo in questa guida, alcuni consigli utili che ti accompagneranno a scoprire come funziona il mondo dei prestiti personali.
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Quando si può richiedere un finanziamento? E perché?
Oggi il settore dei prestiti è diventato sempre più ampio. Infatti, le soluzioni di finanziamento sono diventate sempre di più soprattutto in riferimento non solo alla necessità di liquidità ma anche per l’acquisto di beni e servizi.
È possibile acquistare beni e servizi di vario genere senza dover pagare fin da subito l’intero importo ma semplicemente richiedendo un finanziamento. I prestiti in questo caso finanziano l’acquisto di un bene o servizio e per questo motivo prendono il nome di finalizzati.
I prestiti finalizzati all’acquisto possono essere richiesti con la busta paga, ma in alcuni casi anche senza busta paga ma semplicemente con carta di credito o con il proprio conto corrente bancario (ad esempio nei casi di piccoli finanziamenti offerti da specifici servizi come Klarna).
Oltre ai prestiti finalizzati, che devono avere lo stesso importo del bene o servizio acquistato, esiste la famiglia dei prestiti personali.
I prestiti personali non finalizzati sono quelli che permettono di ottenere liquidità, ossia un accredito diretto di soldi sul proprio conto corrente bancario o postale. Questi prestiti danno al richiedente la massima libertà su come utilizzare i soldi che gli vengono concessi. E permettono di ottenere fino a un massimo di 30.000 euro.
Conoscere i requisiti richiesti per accedere al prestito
Prima di richiedere un prestito personale è bene conoscere quali sono i requisiti che vengono richiesti per l’accesso al credito.
Infatti, non tutti possono richiedere un prestito. Il motivo è dato dal fatto che le banche non possono assumersi il rischio di non veder restituita la somma che viene data in prestito e per questo motivo prende delle precauzioni.
Le principali precauzioni sono legate alla constatazione corretta del reddito dei potenziali richiedenti. Nello specifico le banche richiedono che i richiedenti presentino requisiti quali:
- Uno stipendio o una pensione, oppure un reddito alternativo dimostrabile
- Un contratto di lavoro, possibilmente a tempo indeterminato anche se ci sono alcuni casi in cui si può accedere anche con contratto di lavoro a tempo determinato. Oppure bisogna essere lavoratori autonomi, liberi professionisti, o imprenditori con reddito dimostrabile.
Queste sono le prime verifiche che le banche effettuano a livello creditizio per vedere se il richiedente può o meno sostenere la rata e onorare il debito che contrae con la banca.
Altri criteri che vengono valutati dalle banche sono poi: i requisiti d’età (è necessario avere un minimo di 18 anni e non più di 70 anni circa); i requisiti di residenza (si deve essere residenti in Italia).
Inoltre, se non si è mai fatto fronte a un prestito o finanziamento si vanno a verificare tutti gli impegni mensili come pagamento delle bollette, utenze, affitto. Se i pagamenti risultano regolari si hanno maggiori opportunità di accesso al prestito.
Valutare con attenzione le diverse offerte di prestito
Prima di richiedere un prestito personale è bene valutare le diverse offerte di finanziamento che vengono fatte da parte delle finanziarie e degli istituti di credito presenti in Italia. Ad esempio, oggi grazie ai sistemi di comparazione delle offerte è possibile vedere quali sono le condizioni offerte e anche i tassi di interesse applicati.
I tassi d’interesse dei prestiti sono quelli che vanno a incidere sui costi del finanziamento e rappresentano appunto gli interessi da corrispondere sulla cifra prestata. I tassi di interesse non possono mai superare la soglia di usura, un limite che viene posto alla percentuale degli interessi che si possono pagare.
La soglia di usura non è stabile, ma viene stabilita ogni tre mesi dal Ministero delle Finanze. È possibile quindi vedere direttamente sul sito del Ministero delle Finanze o su quello di Banca Italia a quanto ammonta il massimo tasso d’interesse applicabile ai prodotti finanziari, quali il prestito personale.
Scegliere con attenzione il periodo di restituzione
I prestiti personali permettono la restituzione del prestito richiesto in non più di 120 rate complessive, che corrispondono a un periodo di 10 anni. In linea generale, maggiore è il periodo di restituzione minore è l’importo della rata da saldare. Il problema però è che nel prolungare i tempi di restituzione del prestito si vanno anche ad aumentare i costi degli interessi. Quindi anche se la rata è inferiore in realtà il costo complessivo del prestito andrà ad essere maggiore.
Controllare eventuali spese d’incasso rata
Oltre al costo della rata in sé stessa quando si sottoscrive un prestito bisogna verificare anche quali sono i costi richiesti per il pagamento della rata. In genere questi vanno da un costo nullo ossia pari a zero fino a un massimo di 2 euro circa per ogni rata. Se si vuole risparmiare sui costi d’incasso rata la soluzione migliore è valutare il pagamento diretto dal conto corrente bancario. Infatti, il pagamento del finanziamento con i bollettini in genere richiede una spesa superiore.
Ricordarsi di pagare sempre le rate in tempo
Infine, non bisogna mai dimenticarsi di pagare le rate nei tempi richiesti. Il motivo è semplice: pagare in ritardo una rata può compromettere la propria solvibilità, può portare a segnalazioni come cattivi pagatori e potrebbe a lungo andare non permettere la richiesta di prestiti ulteriori.
La soluzione migliore, dunque, è quella di pagare sempre le rate nei tempi prestabiliti.
Ecco perché prima di richiedere un prestito è consigliabile fare una valutazione veritiera della propria condizione economica valutando se la rata sarà o meno sostenibile nel corso del tempo e se si riuscirà a far fronte al debito contratto.