Ogni mese l’Inps eroga gli assegni per nucleo familiare (ANF), un aiuto e un sostegno economico a tutte le famiglie italiane con lavoratori o pensionati che rientrano in alcuni criteri.
Ogni anno l’istituto previdenziale rivede gli importi, come è previsto dalla legge 153/88.
In questo articolo andremo a vedere innanzitutto la tabella degli importi 2016 e in secondo luogo chi può richiedere gli assegni e come ottenerli.
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Importi Assegni Familiari
Come già accennato gli importi dell’assegno familiare variano annualmente e si calcolano considerando i seguenti parametri:
- reddito familiare (rivalutato annualmente secondo il cambiamento dell’indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati calcolati dall’Istat);
- tipologia del nucleo familiare;
- numero dei componenti del nucleo familiare;
- andamento dell’economia italiana.
Se hai intenzione di fare richiesta ora per ricevere l’assegno familiare, devi fare riferimento alle tabelle valide dal 1° luglio 2015 al 30 giugno 2016
A breve l’Inps dovrebbe rendere note le nuove tabelle per il periodo che va dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2016. Per rimanere aggiornato segui le news sul nostro sito.
Chi può richiedere l’assegno per nucleo famigliare?
L’assegno spetta alle seguenti tipologie di lavoratori:
- lavoratori dipendenti,
- lavoratori dipendenti agricoli,
- lavoratori domestici,
- lavoratori iscritti alla gestione separata,
- titolari di pensioni (a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fondi speciali ed Enpals),
- titolari di prestazioni previdenziali,
- lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto.
Se fai parte di queste categorie di lavoratori hai il diritto di ricevere l’assegno a patto che tu faccia parte di un nucleo famiglia composto da più persone e che il vostro reddito totale sia inferiore a quelli determinati dalle tabelle Inps ogni anno.
Gli assegni spettano a tutti quei nuclei famigliari che possono essere composti da:
- il lavoratore o il pensionato richiedente;
- il coniuge che però non sia separato o divorziato legalmente, o che abbia abbandonato la famiglia (anche se il coniuge non è convivente);
- i figli ed equiparati minorenni (anche se non conviventi);
- i figli ed equiparati maggiorenni inabili
- i figli ed equiparati, studenti o apprendisti, di età superiore tra i 18 e i 21 anni compiuti, se e solo se fanno parte di nuclei numerosi (4 figli tutti di età inferiore ai 26 anni);
- i fratelli, le sorelle e i nipoti del richiedente, che siano minori o maggiorenni inabili, e solo se sono orfani di entrambi i genitori;
- i nipoti in linea retta di età inferiore a 18 anni.
Come richiedere l’assegno famigliare?
Iniziamo con lo specificare che la domanda deve essere presentata ogni anno in cui si ha diritto e deve essere presentata al proprio datore di lavoro con il modello ANF/DIP (SR16).
Se invece rientri nei casi qui tra parentesi (addetto ai servizi domestici, operaio agricolo dipendente a tempo determinato, lavoratore iscritto alla gestione separata), devi inviare la richiesta all’Inps.
Questo può avvenire in tre modi diversi:
- Internet: attraverso i servizi telematici accessibili con il PIN Inps.
- Contact Center: chiamando il numero 803164 gratuito da rete fissa o il numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico.
- Patronati: attraverso dai servizi telematici offerti da questi.
Le novità 2021
INPS ha annunciato, con la circolare n. 125 del 28 dicembre 2018 che ci saranno alcune novità per gli assegni familiari .
All’interno della circolare viene data la comunicazione della rivalutazione dei limiti di reddito per il calcolo degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione. La circolare riguarda tutti coloro che non percepiscono l’assegno al nucleo familiare (ANF), ma nei confronti dei quali si applica ancora la normativa sugli assegni familiari. Ovvero: coltivatori diretti, coloni, mezzadri, piccoli coltivatori diretti e pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi.
A partire dal 1° gennaio sono rivalutati sia i limiti di reddito familiare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari. Ma sono anche stati ridefiniti i limiti delle quote di maggiorazione di pensione e i limiti di reddito mensili per l’accertamento del carico ai fini del diritto agli assegni stessi.
Secondo la circolare gli importi degli assegni familiari sono di 8,18 euro mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri per i figli ed equiparati; 10,21 euro mensili spettanti ai pensionati delle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi e ai piccoli coltivatori diretti per il coniuge e i figli ed equiparati e infine 1,21 euro mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.
Le tabelle sono state aggiornate in funzione dell’inflazione. Di conseguenza, anche i limiti di reddito mensili da considerare per chi non ha l’autosufficienza economica per mantenere la famiglia, fissati per tutto l’anno 2019 sono di 722,49 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio od equiparato; 1.264,36 euro per due genitori ed equiparati. Questi nuovi limiti di
Come viene pagato l’assegno?
L’assegno viene pagato mensilmente dal datore di lavoro in busta paga e per conto dell’Inps.
L’istituto previdenziale paga direttamente l’assegno nel caso in cui il richiedente sia:
- addetto ai servizi domestici;
- operaio agricolo dipendente a tempo determinato;
- lavoratore di ditte cessate o fallite, ovvero abbia diritto agli assegni come beneficiario di altre prestazioni previdenziali.
Il pagamento avviene tramite bonifico presso ufficio postale oppure mediante un accredito sul proprio conto in banca o conto postale. In questi casi è necessario indicare il codice IBAN sulla domanda ANF.
Ora che sai tutto quello che ti serve, non perdere tempo e manda la tua richiesta per ricevere un assegno familiare. È un’occasione importantissima per tutte le famiglie italiane che può aiutare te e i tuoi bambini.