Siete tra i fortunati possessori di un’auto storica? Sarete sicuramente invidiati da tutti i vostri amici.
Tuttavia, dall’anno scorso, con l’entrata in vigore della Legge di Stabilità 2015, non si riesce a capire se si deve pagare il bollo auto annuale, oppure no.
Fino al 31 dicembre 2014 non c’era alcun dubbio. Il bollo non si pagava ed era un grande vantaggio per tutti i collezionisti, ma anche per chi aveva una macchina un po’ datata.
Ora la situazione è cambiata e noi vogliamo fare chiarezza con questo articolo.
Indice Articolo
Differenza tra auto d’epoca ed auto storiche
Per capire di cosa stiamo parlando aver presente la differenza tra auto d’epoca ed auto storiche.
Auto d’epoca
Vengono considerate auto d’epoca tutti quei mezzi che soddisfano i seguenti criteri basati sull’art. 60 del Codice della Strada:
- devono avere almeno 20 anni di vita;
- devono essere cancellate dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico), in quanto non sono più in possesso dei requisiti minimi per circolare liberamente in strada per via dei consumi e delle emissioni di CO2;
- sono destinate ad essere esposte in musei, luoghi pubblici o privati, e alla partecipazione di eventi e manifestazioni autorizzate;
- hanno passato l’esame da parte di un tecnico della Motorizzazione Civile e sono state, quindi, inserite in un apposito registro.
In definitiva queste automobili possono viaggiare solo durante parate e manifestazioni. In queste occasioni i proprietari possono richiedere il foglio di via e la targa provvisoria previsti dall’art. 99 del Codice della Strada.
Auto storiche
I veicoli storici e di interesse collezionistico sono quelli iscritti ad uno dei registri indicati dalla legge: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI.
A differenza delle auto d’epoca, queste possono circolare liberamente a patto che rispettino i requisiti previsti.
Inoltre, l’auto per essere definita storica, deve possedere il CRS, ovvero il Certificato di Rilevanza Storico collezionistica. Per ottenerlo è necessario sottoporla ad una verifica del Dipartimento per i Trasporti terrestri, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, che rilascia la nuova carta di circolazione, con l’obbligo di revisione ogni 2 anni.
Infine, bisogna richiedere e sottoscrivere l’AdS (Attestato di datazione e storicità). Lo scopo del documento è attestare che:
- carrozzeria, telaistica e/o allestimento risultino conformi all’originale o rispondenti a caratteristiche analoghe;
- il motore sia tecnicamente compatibile, anche se a GPL;
- interni /selleria siano integri e decorosi.
Bollo o non bollo? Quello che dovete sapere per le auto storiche e d’epoca
Come accennato in precedenza, fino al 31 dicembre 2014, non c’era alcun obbligo di pagare il bollo annuale per questo tipo di auto storiche e d’epoca.
Dal primo gennaio 2015, invece, è cambiato tutto e le macchine storiche con più di 20 anni, ma meno di 30, non godono più delle agevolazioni IPT. Ovviamente, questa nuova decisione ha portato malcontento e lamentele da parte di tutti i possessori e collezionisti di auto d’epoca che hanno visto svanire, da un giorno all’altro, uno dei grandi vantaggi nel possedere questi mezzi.
La grande preoccupazione era quella che molti avrebbero venduto all’estero o distrutto questi mezzi che, volente o nolente, sono vera e propria testimonianza storica.
Tuttavia, la confusione sul bollo è nata quando alcune regioni (Lazio, l’Abruzzo, la Campania, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Umbria, Valle D’Aosta, la provincia di Trento, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Marche, Sardegna) hanno cominciato ad introdurre nuove agevolazioni sul bollo per questa fascia di auto storiche.
Le Regioni in questione, sono state accusate di aver commesso un illecito garantendo le agevolazioni sull’imposta. La Corte Costituzionale ha infine dichiarato che il tributo non va inteso come regionale, per cui le Regioni non hanno diritto di decidere autonomamente se il bollo si deve pagare o meno.
Tradotto in parole semplici: sfortunatamente il bollo deve essere pagato per tutte quei veicoli storici che hanno meno di 30 anni.
Se, invece, la vostra auto è ultratrentennale, non avete nulla di cui preoccuparvi e dovrete pagare solo una tassa forfettaria di circolazione: 28,40 euro per gli autoveicoli e 11,36 euro per i motoveicoli.
Assicurazione auto storiche
Per fortuna le assicurazioni per le auto storiche rimangono piuttosto contenute.
Ne esistono infatti molte che offrono prezzi agevolati e pensati proprio per i collezionisti e i proprietari di veicoli storici.
Ecco i principali vantaggi:
- il premio di un’assicurazione per un’auto storica è sempre più basso del normale;
- per questi veicoli vi è una classe di merito fissa che non tiene conto della regola bonus-malus;
- la guida libera è inclusa nel prezzo e non prevede è costi aggiuntivi;
- la maggior parte delle compagnie assicurative applicano la formula “garage”, ovvero ulteriori sconti per i collezionisti possessori di più auto storiche.
L’unica cosa che dovrete fare stipulare un’assicurazione di questo tipo e beneficiare di queste agevolazioni e è pagare 41 euro d’iscrizione all’Asl. È necessario, però, aver compiuto 23 anni.
Con questo articolo abbiamo cercato di fare chiarezza e di mettere la parola fine sulla confusa questione del bollo. Speriamo di esserci riusciti.