È risaputo che la legge Fornero ha reso l’accesso alla pensione più difficile rispetto al passato aumentando sia il numero di anni necessari per andare in pensione senza limiti di età minima, sia l’età anagrafica per la pensione di anzianità.
Ciò ha creato particolari difficoltà a coloro che pensavano di poter andare in pensione entro breve termine, proprio per far fronte a tali esigenze entra in vigore la pensione anticipata che prevede, in alcuni casi, un prezzo da pagare cioè la riduzione della mensilità.
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Chi può accedere alla pensione anticipata
Possono accedere alla pensione anticipata i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’AGO – “Assicurazione Generale Obbligatoria” – che però abbiano maturato una determinata anzianità contributiva. Il regolamento dell’INPS distingue tra due categorie di persone:
- coloro che hanno maturato dei contributi prima del 31 dicembre 1995 (calcolo con sistema retributivo o misto)
- coloro che hanno maturato contribuiti solo dopo il 1996
Anzianità contributiva antecedente al 1995
Per chi ha un’anzianità contributiva risalente al periodo antecedente al 1995, l’accesso alla pensione anticipata è possibile, per il periodo intercorrente tra il primo gennaio 2014 al 31 dicembre 2015, se vi è un’anzianità contributiva di almeno 42 anni e 6 mesi, periodo ridotto a 41 anni e 6 mesi per le donne. La contribuzione è da intendersi di qualunque natura e quindi concorrono anche i periodi con retribuzione figurativa. Dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2018, invece, sarà possibile accedere con 42 anni e 10 mesi di contributi versati, per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Rimane ancora da chiarire il discorso della quota 100 del 2015 in cui c’è un alone di mistero.
Mentre il Governo Renzi sta discutendo nelle due Camere del Parlamento la Legge di Stabilità con il possibile inserimento di emendamenti in ottica riforma pensioni come la cosiddetta Opzione donna,la quota 96 scuola oppure il Prestito Pensionistico, cerchiamo di chiarire come funzione e cosa prevede allo stato attuale delle cose la pensione anticipata. Innanzitutto è opportuno evidenziare per pensione anticipata si intenda una prestazione economica concessa, dietro presentazione di relativa domanda, a lavoratori (dipendenti statali, dipendenti del settore privato, lavoratori autonomi e liberi professionisti) che sono in possesso dell’assicurazione generale obbligatoria (AGO) e dei relativi requisiti.
COME OTTENERE LA PENSIONE ANTICIPATA E QUALI SONO GLI ATTUALI REQUISITI
Per avere un quadro completo dell’attuale situazione occorre trattare separatamente i vari profili partendo da quei soggetti con anzianità contributiva al 31 gennaio 1995. In pratica, per il biennio 2014 – 2015 i lavoratori possono beneficiare della pensione anticipata, se in possesso di un’anzianità contributiva di 41 anni e 6 mesi per le donne oppure di 42 anni e 6 mesi per gli uomini, a prescindere da quella che è l’età anagrafica.
Tale vincolo è valido anche per i prossimi anni se non fosse per l’inserimento del cosiddetto adeguamento relativo alla speranza di vita. In parole povere, con il passare del tempo e con il conseguente miglioramento dello stile di vita, è stato introdotto il principio secondo cui di pari passo si possa e si debba lavorare di più. In ragione di ciò, nel biennio che va dal 2016 al 2018 per gli uomini l’anzianità arriva a 42 anni e 10 mesi mentre per le donne si allungherebbe a 41 anni e 10 mesi.
Da notare che in alcune circostanze l’attuale legge prevede anche delle penalizzazioni sull’importo mensile percepito. Nello specifico chi accede alla pensioni prima dei 62 anni di età anagrafica subisce una penalizzazione sulle anzianità retributive maturate fino all’anno 2011 nella misura del 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 60 anni e dell’1% rispetto ai 62. Ad esempio un lavoratore che accede alla pensione anticipata a 59 anni vedrà decurtarsi la propria pensione del 4%. Tuttavia questo meccanismo per via di successive modifiche alla legge, non viene applicato fino all’anno 2017 a patto che il soggetto maturi il previsto requisito di anzianità entro il 31 dicembre 2017.
Diverso è il discorso per quanti si trovano nel sistema contributivo ed ossia hanno versato il primo contributo dopo il 31 dicembre 1995, giacchè per loro i requisiti sono medesimi ma senza disincentivazione. Una differenza piuttosto importante è che nel sistema contributivo si può ottenere la pensione anticipata anche al compimento del 63esimo anno di età a patto che sono stati versati almeno 20 anni di contributi effettivi e che l’ammontare della prima rata di pensioni non sia superiore a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale. Anche in questo caso occorre sottolineare come entri in gioco il parametro della speranza di vita che dal 1 gennaio 2016 fa schizzare da 63 a 63 anni e 7 mesi il requisito anagrafico.
COME PRESENTARE DOMANDA DI PENSIONE ANTICIPATA
Vediamo quali sono le modalità con cui è possibile presentare la domanda di pensione anticipata. Ci sono tre possibilità. La prima prevede l’utilizzo del canale web. Nello specifico è sufficiente visitare il sito ufficiale dell’Inps, entrare nell’apposito servizio per il cittadino e quindi fruire della relativa sezione, compilando elettronicamente i moduli richiesti. La seconda possibilità è quello di utilizzare il telefono come mezzo di trasmissione. Nello specifico occorre telefonare al numero 803164 peraltro gratuito da rete fissa oppure in alternativa a numero 06164164 nel caso si sta utilizzando la rete mobile (numero a pagamento con importo variabile a seconda del proprio piano tariffario). Infine, ci si può recare di persona presso enti di Patronato o altri generi di intermediari autorizzati dall’Inps ad effettuare tale genere di prestazione.
PENSIONE ANTICIPATA DONNE
Le donne, secondo quanto introdotto dalla Legge Maroni del 2004, hanno la possibilità di accedere alla pensione anticipata a 57 anni e 3 mesi nel caso di lavoratrici dipendenti oppure di 58 anni e 3 mesi nel caso di autonome, con almeno 35 anni di contributi. Requisiti che devono essere stati maturati entro il 31 dicembre 2015. Le donne che si trovano in questa situazione possono presentare la domanda di pensione anticipata a patto di accettare una pensione calcolata con il metodo contributivo.
ULTIME NOVITÀ SULLA PENSIONE ANTICIPATA
Le ultime notizie in tema di flessibilità e pensione anticipata non sono positive giacchè appare chiaro come il Governo non abbia nessuna intenzioni di occuparsi della questione nell’ambito di questa legge di stabilità rinviando il discorso quanto meno all’anno 2016. A prescindere da questo, sembra che la proposta sulla quale l’Esecutivo sembra intenzionato a convergere, è l’ormai famosa quota 41 avanzata da Cesare Damiano con il tetto massimo dei 41 anni di contributi.
CALCOLO DELLA PENSIONE ANTICIPATA
Cerchiamo di chiarire cosa succede sull’importo della pensione nel caso in cui si abbia avuto accesso al trattamento pensionistico anticipato. Nel caso delle donne, come detto, la pensione anticipata significa in buona sostanza accettare che l’importo venga calcolato esclusivamente con il metodo contributivo. Secondi alcuni calcoli effettuati da diversi organi, questo significa perdere una media del 25 – 30% della pensione. In pratica nel caso in cui pensione a cui si avrebbe diritto fosse di 1500 euro allora per via della pensione anticipata si andrebbe a percepire all’incirca 1050 euro in media. Passando agli uomini, come detto l’importo per il caso contributivo non ci sono penalizzazioni mentre nel caso retributivo e misto ci sono penalizzazioni pari ad un 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 60 ed 1% rispetto ai 62.
Quindi un lavoratore di 58 anni che avrebbe diritto a 1500 euro perderebbe il 6% ed ossia andrebbe a percepire 1410 euro.