Quando si estingue anticipatamente la cessione del quinto, si ha diritto a un rimborso. Grande o piccolo che sia, dipende molto anche da quando lo hai estinto. Ma non è questo il punto.
Capita spesso che, un po’ per legittima ignoranza e un po’ perché non sia come muoversi, non ci si batta per quello che è, oggettivamente, un proprio diritto.
Ecco, dopo aver letto questo articolo, ne saprai sicuramente di più.
Quali sono le commissioni di cui tu puoi chiedere il rimborso
Da queste prime righe avrai sicuramente capito che hai la possibilità di riprendere qualche soldo dopo aver rinnovato o estinto la cessione del quinto dello stipendio nonché beneficiare di un rimborso della cessione del quinto.
Già, ma quali sono le voci che a te interessano? Alcune probabilmente neppure le hai mai sentite nominare ma è necessario che tu almeno sappia che esistano.
Innanzitutto, il capitale residuo. Poi ci sono gli interessi non ancora goduti, che corrispondono, appunto, a quegli interessi che fanno parte di quel periodo rimanente della rata. Inoltre, controlla che non ci siano delle probabili quote insolute e vedi se nel contratto sono previsti delle penali per l’estinzione anticipata del prestito.
Infine, non possono mancare gli utili al saldo del finanziamento. Noi abbiamo voluto evitato di spiegarti ogni voce, per evitare di andare fuori tema. Magari, adesso, puoi controllare nel tuo contratto di finanziamento se ci sono queste voci.
Altre tipi di voci, invece, sono più rare, perché sono commissioni particolari tra cui le quelle accessorie e finanziarie. Potresti, durante la stipula del contratto, essere stato costretto a firmare delle assicurazioni al riguardo. Ma, ora, andiamo a vedere come si può chiedere il rimborso delle commissioni.
Come chiedere il rimborso delle commissioni
Provare a recuperare gli interessi non è semplice. Perché la banca, o comunque l’ente creditore, proverà sempre a tirare acqua al suo mulino. Ma come fare per evitare tutto ciò?
C’è una via più soft e un’altra più lunga. Innanzitutto, invia una lettera (sia cartacea che PEC per evitare problemi) all’ente che ti ha dato il prestito in modo da farti inviare tutto il conteggio.
Una volta fatto tutto, ciò, rivolgiti a una persona esperta per comprendere se è tutto ok. Se è tutto ok, allora devi allegare, tra i documenti richiesti, sicuramente il tuo codice fiscale e la tua carta di identità in corso di validità.
Inoltre, a ciò devi inviare anche una copia del contratto di finanziamento (che non dovrai MAI buttare) e una copia del prospetto di liquidazione dell’estinzione o del rinnovo. Sono fondamentali questi due documenti perché è da qui che si può chiaramente intuire chi ha ragione.
Infine, dovrai scaricare un fac-simile in Word compilato e firmato. Una volta che hai tutto ciò potrai inviare tutto e attendere l’esito. Un esito che, ti anticipiamo, non è affatto istantaneo ma, anzi, spesso potrebbero passare giorni se non settimane. Addirittura anche due mesi. Quindi, armati di santa pazienza!
Cosa fare se la richiesta è stata rifiutata
Se la richiesta è stata rifiutata, potrebbe aprirsi un mondo. Prima di entrare nel vivo, però, ti consigliamo di tenere sempre con te la cedolina della ricevuta di ritorno, per evitare qualsiasi problema.
La banca, sentiti i suoi legali, potrebbe fare orecchie da mercante e, quindi, dirti che il rimborso non ti spetta, rigettando la tua richiesta.
A questo punto, ti verrà fornita una risposta scritta per far partire una vera e propria trattativa. Il più delle volte, infatti, spesso puntano a restituirti soltanto le commissioni accessorie.
Se, però, tu sei completamente nella ragione, non è detto che debba accettare necessariamente le richieste della banca. Hai mezzi per difenderti, come ad esempio l’arbitrato bancario. Certo, ha un costo (possibilmente via bonifico) di 20€ ma potrebbe essere la soluzione adatta a te.
L’Arbitrato Bancario Finanziario, infatti, come prima cosa contatterà la banca per chiedere delucidazioni sul perché si ostina a non pagarti le commissioni e, se la risposta è reticente, alla fine la spunterai tu.
Nel giro di breve tempo, infatti, ti verrà accreditata la somma che ti spetta. Non dimenticarti, però, di allegare anche all’arbitrato tutti i vari documenti. Oltre a quelli che hai inviato, ti consigliamo di girare anche le risposte scritte della banca stessa nonché, se ci sono, le tue controrepliche.
Proprio per questo motivo, infatti, ti sconsigliamo caldamente di chiamare la banca e farti dare le risposte via telefono. Perché, come si diceva un tempo, scripta manent verba volant. Dovrai avere con te le prove di tutto ciò che hai fatto e detto. Altrimenti sarà più difficile avere ragione.
Se hai intenzione di anticipare il saldo del prestito e chiedere un rimborso, questa è la guida giusta per te. Ora hai tutti i mezzi e le conoscenze per difenderti al meglio e far valere i tuoi diritti.
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